A chi non è capitato di trovarsi con un dito in bocca e rosicchiarsi le unghie, anche solo per un breve periodo della propria vita, da bambini o anche da adulti? E’ un gesto inconscio che spesso svolgiamo senza nemmeno rendercene conto. Si chiama onicofagia, ed è il disturbo di chi si mangia le unghie. Si tratta di un fenomeno che colpisce più spesso gli adolescenti ma per un circa un 5% anche gli adulti. Normalmente il disturbo scompare con il passare degli anni altre volte è necessario porvi rimedio con interventi mirati e specifici. Le cause sono di natura psicologica e sfociano negli adulti in una vera e propria dipendenza. Il rischio principale, oltre che di rovinare le proprie mani da un punto di vista estetico, riguarda la possibilità di contrarre infezioni batteriche soprattutto a danno della mucosa orale. Il rimedio più usato è il famoso “smalto amaro”, uno smalto dal sapore molto forte che impedisce di mangiarsi le unghie e che allo stesso tempo le rende lucide e curate. Un altro rimedio è quello di usare prodotti locali come creme e oli per rendere più morbide le cuticole e la pelle in modo da evitare che si secchino e generino pellicine che il “mangiatore di unghie” generalmente strappa d’istinto. Infine anche la ricostruzione in gel permette di aiutare nella soluzione del problema, inibendo il rosicchiamento delle unghie, che così non risultano più fragili e sfaldate ma dure e resistenti.