Gli studiosi la chiamano sindrome della morte improvvisa, il cuore che cede in un attimo senza alcun preavviso e che in molti casi colpisce soggetti apparentemente sani, sportivi ed in età giovane. Ne è stato un drammatico esempio il calciatore del Livorno Piermario Morosini stroncato da un corto circuito fulminante del cuore durante una partita. Si tratta di arresti cardiaci così imprevedibili di fronte ai quali anche l’intervento del defibrillatore spesso risulta inutile. In occasione del congresso europeo di Londra un gruppo di ricerca tedesco ha presentato una scoperta secondo cui l’origine di queste morti ha una natura genetica ed è imputibile ad una variazione difettosa del gene Gnas, responsabile di segnali alterati alle cellule cardiache. La scoperta è avvenuta attraverso il monitoraggio di 1400 pazienti su cui è stato installato un defibrillatore cardioversore che ha permesso di rilevare come un polimorfismo del gene sia in grado di predire tachiaritmie ventricolari e morte cardiaca improvvisa una delle principali cause di decessi nel mondo occidentale. Questo è solo il primo passo di un processo che ha come scopo quello di creare un test in grado di individuare i soggetti a rischio.