Crioterapia o Whole Body Cryotherapy, vale a dire “terapia del freddo”. Bastano infatti solo tre minuti alla temperatura di meno 130 gradi per trattare efficacemente malattie croniche e autoimmuni. Il freddo estremo stimola la circolazione sanguigna, il sistema nervoso centrale, il sistema endocrino e il sistema immunitario, scatenando importanti risposte antinfiammatorie e antidolorifiche. Nello specifico causa il rilascio di acetilcolina e noradrenalina che inibiscono il centro dell’infiammazione che blocca a sua volta i mediatori dell’infiammazione. La pratica è facile e sicura da attuare se eseguita da personale esperto e qualificato. I pazienti entrano prima in una camera a meno 60 gradi e dopo circa una trentina di secondi vengono fatti passare nella camera vera e propria a meno 130 gradi. In Italia la pratica è poco diffusa mentre in altri paesi europei come la Polonia è nota ormai da 30 anni. Dal punto di vista clinico esistono evidenze notevoli dell’efficacia di questo metodo, però non ci sono ancora studi certificati che permettono di avere prove scientifiche esatte, per lo più per problemi relativi ai severi protocolli da usare. La terapia è sconsigliata in caso di trombosi agli arti inferiori, neoplasie, insufficienza respiratoria severa e infezioni acute respiratorie. Attualmente, e non è un mistero, la crioterapia è usata in ambito sportivo per il trattamento degli infortuni e per il recupero muscolare. In futuro però si pensa che malattie come la psoriasi, l’artrosi, la dermatite atopica potrebbero essere curate con questo metodo.