Un metodo virtuoso per permettere le cure dentali a tutti del Prof. Dr. Loris Prosper Medico Chirurgo – Odontoiatra Responsabile Reparto Odontoiatria Estetica del San Raffaele di Milano e Direttore Scientifico di White Dentisti Associati.
“Dopo oltre 30 anni di attività nel campo dell’odontoiatria da libero professionista, non mi sarei mai immaginato di approdare in quella che si può definire una vera e propria scommessa: condividere con un team di professionisti del settore sanitario allo scopo di creare un benefit reale nella cura della persona. Si collabora al fine di tenere sempre il paziente al primo posto in quella che è paragonabile ad una missione. Ritrovo in White tutti i sacrifici fatti per raggiungere la qualità nel mio personale percorso personale, con l’ulteriore sfida di riuscire a creare dei veri e propri protocolli all’interno della clinica che siano seguiti da tutti. Si, perché ad oggi l’aspetto della professione a cui va posta molta attenzione è quello relativo alla formazione degli odontoiatri che dal mondo universitario approdano in quello del lavoro. L’Università ti consegna un titolo, poi la professionalità si acquisisce solo tramite l’esperienza sul campo. I clinici che vengono selezionati come collaboratori devono avere in primis determinate caratteristiche personali, poi professionali. Secondo la mia esperienza, l’umiltà è una qualità fondamentale, insieme al desiderio di voler crescere e imparare. Succede dunque che White Dentisti Associati non è solo un luogo dedicato alla cura del paziente, ma anche una scuola per i professionisti del settore che debbano accrescere le proprie esperienze. In White abbiamo voluto creare un luogo di cura, ma anche di cultura in cui la Medicina incontra la tecnologia, ma dove alla base si trova la formazione clinica. Io stesso mi affianco ai giovani odontoiatri per aiutarli ad affrontare gli interventi più difficili o i casi più complessi. Essere una guida mi affascina, poter lasciare qualcosa ai nuovi professionisti. Un altro aspetto importante in campo medico, e in una realtà giovane come quella di White, è la possibilità di effettuare una costante raccolta di dati per poter produrre articoli scientifici che possano essere rilevanti per tutto il mondo scientifico.
Formazione, pratica medica, ricerca e sviluppo di metodologie e protocolli: un cerchio che si chiude.
La “Semplicità” della comunicazione è stato un’altra chiave di volta nella mia carriera e che ho ritrovato nella esperienza di White. Abbiamo dimostrato che parlare in modo forbito al paziente non ha dato mai nessun risultato. Far capire questo concetto ai colleghi è molto difficile, ma ci stiamo lavorando per far diventare anche questa una prassi riconosciuta nella attività del dentista. Soprattutto oggi che ci sono tanti “luoghi” non ufficiali, penso soprattutto al web, dove le persone possono informarsi e informarsi male soprattutto… Va fatto capire al paziente che l’igiene e la prevenzione sono le cose più certe. Le cure vengono solo dopo. Se una persona ha una igiene domiciliare buona, associata al lavoro di un professionista dell’igiene potrà risparmiarsi le possibili cure. Con White stiamo sperimentando, con discreto successo “L’Educazione all’interno di interi nuclei familiari” affinché il singolo paziente che frequenta il nostro centro possa diventare testimonial di prevenzione all’interno del proprio nucleo familiare, sollecitando quindi una attività nella vita quotidiana.
Lo specialista si deve sentire responsabile di questa comunicazione verso il paziente.
Dopo l’attenzione all’igiene, facciamo in modo che il paziente che debba affrontare determinate cure, possa scegliere fra diversi piani di trattamento che possano rispondere non solo alle proprie possibilità economiche, ma anche alla possibilità di affrontare psicologicamente una cura piuttosto che un’altra. Non possiamo permettere che un paziente che non possa permettersi di affrontare cure tecnologicamente avanzate, non venga curato bene. Vogliamo che i nostri pazienti possano mangiare, masticare e permettersi soprattutto di sorridere.
La prevenzione è un bisogno sociale. Gli occhi parlano, ma il sorriso attrae.
Credo oggi ci siano delle priorità: bisogna che i clinici collaborino per la ricerca e la prevenzione sulle patologie orali, soprattutto intensifichino il rapporto con i colleghi che lavorano negli ospedali. Soprattutto per le possibilità di riconoscere in tempo i casi di tumore del cavo orale su cui c’è la massima attenzione. Molte volte accade che i professionisti che hanno una buona mano ad operare debbano affiancarsi a chi invece è più specializzato nell’identificazione delle patologie orali. Inoltre voglio sottolineare il ruolo centrale dell’odontotecnico. Senza dei bravi professionisti che realizzano le protesi, il clinico non può nulla”.