L’antidolorifico del futuro potrebbe essere il veleno della tarantola. Uno studio dell’Institute for Molecular Bioscience in Australia e pubblicato sul British Journal of Pharmacology dimostra come sette peptidi presenti nel veleno della tarantola, che usa per immobilizzare le sue prede, bloccano le proteine umane conosciute come canali del sodio voltaggio-dipendenti, che svolgono un ruolo chiave nella trasmissione del dolore. La ricerca è solo all’inizio ma potrebbe ispirare una nuova classe di antidolorifici potenti con minori effetti collaterali rispetto ai farmaci attuali e portare sollievo a chi soffre di dolori per il cancro, osteoartrite o diabete.
Per maggiori info sullo studio: THERAPEUTIC POTENTIAL OF VENOM PEPTIDES