Dopo mesi di battaglie messe in risalto anche dal grande lavoro di Giulio Golia delle Iene il Senato della Repubblica Italiana ha votato in favore dello stralcio di una norma sulle staminali dal “Decreto Balduzzi” in quanto non ha i requisiti della necessità e dell’urgenza. Ad essere eliminato è il comma che demandava ad un successivo regolamento ministeriale la disciplina per l’utilizzo delle “terapie avanzate”; a favore tutti i senatori ad eccezione di quelli di Scelta Civica. La nostra redazione non si era mai occupata del caso, non certo per mancanza di sensibilità ma perchè trattasi di argomento molto delicato e con una regolamentazione in continuo cambiamento. Ora, dopo la mobilitazione di massa, pare che si sia intrapresa una via per migliorare e sbloccare la situazione. Riassumendo, la polemica era scaturita dopo che una bimba di tre anni e mezzo, la piccola Sofia, affetta da malattia neurodegenerativa, aveva dovuto interrompere il trattamento con il metodo Stamina del Professor Vannoni. Blocco imposto dal Ministero della Salute e dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), perchè a dir loro il metodo è rischioso e non è supportato da riscontri scientifici validi. Finora sono stati i giudici a esprimersi di volta in volta sui singoli casi in Italia. Poi la decisione del Consiglio dei ministri che ha approvato un decreto legge che potesse contenere interventi urgenti in materia sanitaria, come l’impiego di medicinali per cure avanzate, come appunto quelle con cellule staminali. Oggi però lo stop del Senato con l’intervento discusso sopra. Insomma una situazione delicata che il futuro governo dovrà regolamentare in modo definitivo e più efficace.