Secondo i dati dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Acipe), gli interventi di chirurgia estetica alle parti intime sono aumentati esponenzialmente nel corso degli anni. Si va da interventi di labioplastica (riduzione piccole e grandi labbra) e vaginoplastica (restringimento della vagina) a interventi di ringiovanimento vulvare (iniezioni di acido ialuronico per dare tono alle grandi labbra) e imenoplastica (ricostruzione dell’imene). Nel corso degli anni la chirurgia estetica si è diffusa a tal punto da diventare un fenomeno di costume e questo nuovo dato che emerge si inserisce proprio in questo aspetto. Occorre precisare che ricorrere al bisturi è sempre una scelta che va ponderata con attenzione a maggior ragione nel caso in cui si voglia intervenire su parti intime. La veloce diffusione che ha avuto la chirurgia estetica nel corso dei secoli ha sollevato alcune preoccupazioni, tanto che lo scorso febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che vieta alle ragazze al di sotto dei 18 anni di rifarsi il seno per scopi estetici. Il disegno di legge stabilisce anche l’istituzione di un Registro Nazionale e di Registri Regionali delle protesi mammarie con lo scopo di controllare meglio il fenomeno e garantire maggiore sicurezza alle donne che si sottopongono all’intervento. I chirurghi estetici sono tutti d’accordo sul fatto che intervenire sulle parti intime presenta dei rischi correlati alla delicatezza della zona e che l’intervento non deve essere affrontato perchè va di moda. Purtroppo è proprio questo il problema. La chirurgia estetica riflette molto la moda, soprattutto quella bizzarra dei vip che spesso, è bene dirlo, creano nuove tendenze a solo scopo pubblicitario. Però la chirurgia estetica chiama in gioco la salute e con la salute è meglio non scherzare!