La legge 38 del 2010, “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” rappresenta a livello mondiale una legge-modello sul tema; i suoi contenuti sono il frutto anche dell’impegno di organizzazioni no profit finalizzate alla tutela dei diritti e della dignità delle persone in ambito sanitario. Si conferisce la piena legittimità al “diritto a non soffrire inutilmente” per il quale molte associazioni di cittadini e pazienti, insieme a numerosi professionisti motivati si sono battuti fortemente, contrastando quell’idea e quella concezione del dolore e della sofferenza come componente ineludibile della malattia, da accettare in quanto tale, fino a rassegnarsi alla sopportazione. Dalla pubblicazione della legge in Italia il dolore e la sofferenza devono essere considerati, riconosciuti, trattati, per limitarne l’impatto sulla qualità di vita e per restituire dignità alla persona. Si impegna tutto il sistema sanitario nella lotta contro il dolore inutile e contro la sofferenza, attraverso l’introduzione del diritto di accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore in ordine a momenti e fasi dell’esistenza umana, connessi alla convivenza con malattie croniche-degenerative, a condizioni protratte di sofferenza e di dolore, riconoscendo l’importanza del mantenimento dell’autonomia e della qualità di vita della persona. La legge consolida in tal modo la portata del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione inteso non solo quale tutela individuale, ma anche come impegno dello Stato nella realizzazione di un sistema improntato alla solidarietà verso tutti i cittadini in generale e i soggetti fragili in particolare. La legge 38/2010, tra le prime in Europa intende offrire risposte assistenziali dedicate ai pazienti con prognosi infausta e a quella parte della popolazione affetta da dolore cronico da moderato a severo. Inoltre dedica una particolare attenzione al paziente pediatrico, definendo una rete per la quale la presa in carico e l’assistenza e’ totalmente dedicata e pensata sui bisogni del bambino e della sua famiglia, riconoscendolo come paziente con specifici bisogni ed esigenze. Il concetto fondamentale espresso dalla legge può essere individuato nel termine rete; una relazione dinamica tra professionisti del settore e strutture sanitarie dedicate rispettivamente alle cure palliative, alla terapia del dolore e al paziente pediatrico. La normativa definisce così tre reti assistenziali, diverse e distinte con modelli organizzativi specifici atti a tutelare, così come indicato dall’art. 1 della Legge 38/2010 ” … il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore”.
Fonte: www.salute.gov.it