Farmaci generici o farmaci originali? E’ un tema che negli ultimi anni ha dato vita a uno dei dibattiti più accesi nel nostro Paese, e che tutt’ora sembra non aver una fine certa. Il luogo comune è che i farmaci generici sono meno efficaci di quelli originali, ma in realtà non vi è alcuna differenza, se non per le tasche del paziente in quanto il generico ha un prezzo nettamente inferiore. Ma forse proprio per questo si pensa che costando meno sia anche meno efficace. Il motivo per cui i farmaci generici costano meno è da ricercare nella legislazione brevettuale del farmaco stesso. Vale a dire che il brevetto di un farmaco dura vent’anni, alla scadenza, qualsiasi industria farmaceutica può immettere sul mercato quel farmaco copiandolo ed evitando spese di ricerca, sviluppo e pubblicità che in un farmaco originale sono la causa del suo prezzo maggiore. In un farmaco generico possono cambiare (molto spesso rimangono invariati) edulcoranti e additivi, cioè sostanze senza azione farmacologica che garantiscono la stabilità e la conservazione del farmaco. Nulla però che possa compromettere la resa terapeutica e l’azione farmacologica. In Italia il consumo dei generici è solo al 12%, rispetto al resto d’Europa dove la media è del 50% con punte del 70%. Un aumento dell’uso di farmaci generici si riflette anche sul Sistema Sanitario Nazionale con un risparmio che attualmente si aggira sul mezzo miliardo di euro l’anno. Insomma d’ora in avanti quando avete mal di testa pensateci bene se prendere una compressa di Moment ® o di Ibuprofene.