Il 16 ottobre di ogni anno la FAO celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per commemorare la fondazione dell’Organizzazione nel 1945. In oltre 150 paesi nel mondo si organizzano eventi che lo rendendo uno dei giorni più celebri del calendario delle Nazioni Unite. Tali eventi, a livello mondiale, sono volti alla sensibilizzazione ed alla mobilitazione per chi soffre la fame e per garantire sicurezza alimentare e diete nutrienti per tutti. La Giornata Mondiale dell’Alimentazione è una opportunità per mostrare il nostro impegno verso l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 2 – per raggiungere Fame Zero entro il 2030. E’ anche un giorno per celebrare i progressi già fatti verso il raggiungimento di #FameZero. Cambiamo il futuro delle migrazioni. Investiamo in sicurezza alimentare e sviluppo rurale. Il mondo è in movimento. Il più alto numero di persone mai registrato dalla Seconda Guerra Mondiale è stato costretto ad abbandonare le proprie case a causa dell’aumento dei conflitti e dell’instabilità politica. Ma anche la fame, la povertà, ed un incremento degli eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici sono fattori importanti che contribuiscono alla sfida della migrazione. Spostamenti così imponenti di persone oggi presentano delle sfide complesse che esigono un’azione globale. Molti migranti arrivano in paesi in via di sviluppo creando tensioni laddove le risorse sono già scarse, ma la maggioranza, circa 763 milioni, si spostano nell’ambito dei propri paesi anziché all’estero. I tre quarti degli estremamente poveri basano il proprio sostentamento sull’agricoltura o altre attività rurali. Creare le condizioni che permettano alle persone rurali, specialmente ai giovani, di rimanere nel proprio paese, qualora sussistano le condizioni di sicurezza, e di disporre di mezzi di sussistenza più resilienti, è una componente cruciale di qualsiasi piano per affrontare la sfida della migrazione. Lo sviluppo rurale può affrontare i fattori che costringono le persone a spostarsi creando per i giovani opportunità di lavoro ed impieghi che non siano unicamente basati sulle coltivazioni (ad esempio piccole imprese casearie o avicole, della lavorazione di generi alimentari o di orticoltura). Può anche portare ad un incremento della sicurezza alimentare, a mezzi di sostentamento più resilienti, ad un migliore accesso alla protezione sociale, alla riduzione dei conflitti sulle risorse naturali ed a soluzioni al degrado ambientale ed ai cambiamenti climatici. Investendo nello sviluppo rurale, la comunità internazionale può inoltre trarre vantaggio dal potenziale della migrazione per sostenere lo sviluppo e contribuire alla capacità di recupero delle comunità dislocate e ospitanti, ponendo le basi per una ripresa a lungo termine ed una crescita inclusiva e sostenibile.
Fonte: www.fao.org