Potrebbe esserci una svolta nella cura della depressione. Secondo una ricerca pubblicata su Pnas dai ricercatori dell’Università della Sapienza di Roma, un farmaco utilizzato per il trattamento delle neuropatie dolorose (disturbi funzionali o alterazioni patologiche del tessuto nervoso periferico), la L-acetilcarnitina, sarebbe in grado di svolgere una rapida ed efficace azione terapeutica in soggetti animali affetti da depressione maggiore. A differenza di altri farmaci la L-acetilcarnitina agisce modificando l’espressione genica e rispetto ai farmaci attualmente in uso per il trattamento della depressione maggiore ha un’azione antidepressiva molto più veloce e persistente, addiritutra per le due settimane successive al trattamento. Sono in corso altri studi a riguardo, soprattutto su pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali; L-acetilcarnitina è anche ben tollerata e non presenta interazioni particolari con i farmaci utilizzati per il trattamento della depressione. Quindi uno spiraglio che fa ben sperare per il futuro di questa patologia.