Quanti di voi non hanno mai sofferto almeno una volta nella vita di mal di testa? Statisticamente 1 persona su 2 soffre di emicrania almeno una volta all’anno, quindi come potete notare è uno dei disturbi più diffusi e più fastidiosi che affliggono le persone. Ne esistono di molti tipi e per alcuni è una condizione assai frequente e abituale; gli esperti addirittura hanno codificato almeno 150 mal di testa differenti, riconducibili a 12 tipi diversi. In particolare tre tipologie sono le più frequenti: cefalea a grappolo, caratterizzata da un dolore molto intenso e di breve durata che riguarda la zona dell’occhio, dello zigomo e della tempia, cefalea tensiva, che compare nella zona frontale ed è caratterizzata da un dolore più o meno intenso di durata media ed emicrania che colpisce solo un lato della testa, il cui dolore è di intensità variabile, di tipo pulsante che dura dalle 4 alle 72 ore con tendenza a ricorrere nel tempo a intervalli diversi. La cura migliore del mal di testa ovviamente si basa sul riconoscimento di uno di questi tre tipi: se il mal di testa è un disturbo che ci affligge raramente, il metodo anti-cefalea può essere semplicemente sintomatico, ovvero ricorrere al principio attivo più adatto (e quindi alla “pillola giusta”). Molti dei farmaci contro il mal di testa fanno parte della categoria dei farmaci da banco o farmaci per automedicazione, per i quali non c’è bisogno di alcuna prescrizione medica ma solo di una saggia lettura del foglietto illustrativo. Se invece il problema ricorre nel tempo, come suggeriscono gli esperti, ha senso anche tenere un diario in cui annotare la data dell’attacco, la durata, i sintomi e le possibili cause identificate (anche se approssimative o solo ipotetiche, come fonti di stress, un’arrabbiatura, un viaggio, alterazioni del sonno, uno sforzo fisico o psichico intensi). Il diario può essere analizzato in una fase successiva da un medico esperto per fare una diagnosi corretta. La scienza sta facendo progressi nel cercare di capire ancora più a fondo quali siano le cause scatenanti di questo tipo di dolore. Ad esempio nell’ultimo Congresso Mondiale sul Dolore tenutosi a Milano l’estate scorsa si è parlato di analisi del cervello con moderne tecnologie di brain imaging (foto al cervello), un metodo che consente di identificare le aree più importanti da cui nasce il dolore; così facendo si potranno sviluppare nuove terapie e nuove strategie per la gestione dei pazienti.