Negli ultimi giorni è passata alla ribalta delle cronache di tutto il mondo, stiamo parlando della cannabis. Infatti, dopo che gli Usa l’hanno liberalizzata e ne hanno fatto un prodotto ad uso ricreativo, anche in Italia si è acceso un dibattito che in realtà non si era mai spento. E’ quindi solo un riemergere di certe questioni legate all’utilizzo della cannabis e se effettivamente è nociva per la salute. Il nostro intervento oggi non è mirato a dimostrare che sia nociva o meno nè tanto meno vogliamo entrare nel merito della decisione degli Usa, ma desideriamo solo mostrarvi cosa è stato scoperto proprio in questi giorni. I ricercatori dell’INSERM (Institut National del a santé et de la recherche médicale) di Bordeaux, guidati da Pier Vincenzo Piazza e Giovanni Marsicano, hanno indivduato uno steroide, il pregnenolone, che avrebbe la proprietà di interrompere la dipendenza da THC (tetraidrocannabinolo), il principio attivo della cannabis. Secondo i ricercatori questa sostanza impedisce l’attivazione di un particolare recettore che a sua volta attiverebbe il THC nel suo ruolo di “dipendenza”. Il pregnenolone non è altro che un romone definito pro-ormone perchè è precursore di parecchi ormoni del nostro organismo, come ad esempio i più conosciuti testosterone e progesterone. La novità è nel fatto che non ha solo questa proprietà attivante altri ormoni ma anche quella di inattivare la dipendenza. Il problema legato a questo ormone è il fatto che non viene assorbito dall’organismo di conseguenza i ricercatori hanno dovuto creare dei derivati molto più stabili e che in futuro potrebbero essere anche utilizzati come farmaci. Ovviamente come potete ben capire la scoperta ha una notevole importanza in ambito scientifico, non solo per curare pazienti affetti da dipendenza ma anche per persone che potrebbero ricevere cure a base di cannabis senza dover incorrere nel rischio di diventare dipendenti. Il tutto è da inserire anche in un discorso di natura etica molto più vasto, ma il nostro scopo era semplicemente quello di mostrare come la ricerca scientifica è in continua crescita sotto ogni punto di vista e quanto faccia piacere che siano due scienziati italiani a capo di queste ricerche di importanza mondiale.