Per capire i diversi meccanismi fisiologici, bisogna prima ricordare che il film lacrimale normale è costituito da tre strati: uno strato che permette di attaccarsi alla cornea, uno acquoso prodotto dalle ghiandole lacrimali ed infine uno liquido prodotto dalle ghiandole di Meibomius situate alla base delle ciglia. Esistono due di tipi di secchezza oculare: quella legata ad una troppa evaporazione del film lacrimale e quella causata da una produzione insufficiente di lacrime. Le strategie terapeutiche variano in funzione del tipo di secchezza e possono essere combinate tra loro, eccone alcune:
- Uso di sostituti lacrimali o lacrime artificiali, sottoforma di colliri, gel o pomate. Tra le ultime innovazioni, si può parlare di prodotti cationici che restano a lungo nell’occhio senza avere impatto sulla qualità visiva.
- Riscaldamento delle palpebre per stimolare l’attività delle ghiandole di Meibomius ed il massaggio delle palpebre per creare un’ipersecrezione delle ghiandole.
- Uso di integratori. Infatti é stato provato che gli Omega 3 hanno un’azione antiinfiammatoria in alcune forme di secchezza oculare.
- Uso di colliri a base di cortisone
- Uso di occhiali
Per concludere, la secchezza oculare è un fenomeno complesso che richiede sempre un esame approfondito. I trattamenti sono, a volte, lunghi ma, nella maggior parte dei casi, hanno successo.
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